Edizione 2009

Premessa


Apprendere l’amore per la lettura attraverso un gesto d’amore: un adulto che legge una storia”. È questo il cuore di una campagna che propone ,anche nel nostro Paese, una mobilitazione della comunità a tutela del diritto del bambino non solo alla protezione della malattia e della violenza, ma anche a occasioni di sviluppo cognitivo e affettivo. Il progetto nazionale NPL è promosso dall’AIB, dall’ACP e dal CSB. ed è ispirato dalla comune consapevolezza dell’importanza di inserire la pratica della lettura nell’ambito delle CURE alla prima infanzia.

Il primo interlocutore per la divulgazione della pratica della lettura ad alta voce è la famiglia, e deve iniziare quando i bambini sono molto piccoli. Questo percorso naturalmente non può essere affrontato da soli, ma è necessaria la collaborazione di una rete formata da Sistema sanitario, Biblioteche, Scuole per l’infanzia, Asili nido, e da Lettori volontari con il ruolo di promotori di salute.



Soggetti Coinvolti


Azienda Unità Sanitaria Locale
Provincia Reggio Emilia: Ufficio Biblioteche e Biblioteche distribuite su tutto il territorio provinciale
Associazione Culturale Pediatri (ACP Reggio Emilia)
Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP Reggio Emilia)
Biblioteche aderenti al Sistema Bibliotecario Cittadino e provinciale
Provincia di Reggio Emilia


Obiettivi del progetto


Il progetto “Nati per leggere” si inserisce nell’ambito dei progetti di prevenzione e promozione della salute del bambino.
  1. Promuovere la lettura ai bambini in età precoce e molto precoce (già dai 6 mesi di vita) attraverso l’informazione, il consiglio e il supporto pratico fornito ai neo-genitori da parte di operatori sanitari : in particolare dai Pediatri di Libera scelta e dai servizi di Pediatria di Comunità.
  2. Sostenere l’attitudine alla lettura da parte dei servizi bibliotecari distribuiti su tutto l’ambito provinciale e comunale di Reggio Emilia.
  3. Migliorare le capacità dei vari servizi sanitari per l’infanzia di collaborare per interventi di promozione dello sviluppo e benessere del bambino attraverso la disponibilità dei lettori volontari ad accedere nei Servizi di cura : ambulatori dei Pediatri di Famiglia ,Pediatrie di Comunità, Pediatrie Ospedaliere nell’ambito del progetto “ La biblioteca per tutti”.
  4. Allestire negli ambulatori dei PDF uno scaffale nelle sale di attesa con libri forniti dalle biblioteche e dotarsi di materiale informativo con bibliografie aggiornate.
  5. Estendere il messaggio alla famiglia straniera.
  6. Valutare l’efficacia del progetto sulle famiglie.

Evidenze:


Le evidenze dimostrano l’importanza della lettura ad alta voce in età precoce e l’impatto positivo soprattutto sullo sviluppo del linguaggio e della literacy. Si tratta di una review delle evidenze prodotte negli ultimi 20 anni
Vengono esaminate sia l’impatto della frequenza che della qualità della condivisione della lettura ad alta voce e l’influenza che lo stato socio economico e l’etnia hanno su questi fattori. Leggere a voce alta o la condivisione di un libro sono collegate allo sviluppo di competenze emergenti, ossia quelle abilità che un bambino deve sviluppare prima di imparare a leggere e scrivere.
  1. La condivisione di un libro con l’adulto promuove il riconoscimento delle lettere, la conoscenza dello stampato, la capacità di tenere un libro in mano, di girare le pagine, di sapere dove il libro inizia. Espone il bambino alla individuazione della struttura della storia e alle convenzioni della scrittura.
  2. La sensibilità fonologica, ossia l’abilità di manipolare i suoni della lingua parlata, è un prerequisito importante per lo sviluppo della lettura.
  3. La conoscenza dell’alfabeto è importante e ci sono differenze nella conoscenza delle lettere dell’alfabeto tra i bambini di classi sociali medie e basse.
  4. Alcuni studi evidenziano la relazione tra abilità nei processi di memoria,di raccontare storie, di comprensione delle medesime e le abilità di lettura.
  5. Evidenze sottolineano come ci siano grosse differenze quantitative e qualitative nella esposizione al linguaggio in famiglia in rapporto alla classe sociale di appartenenza: a 3 anni i bimbi di famiglie di professionisti hanno un vocabolario di almeno 1100 parole mentre i bimbi di famiglie povere di poco più di 500 parole. Qualitativamente i bambini di famiglie di professionisti vivono in contesti più stimolanti e questo favorisce un approccio simbolico e basato sul problem solving.
  6. Evidenze sottolineano l’influenza della scolarità materna sulla frequenza della lettura ad alta voce.
  7. L’età in cui i genitori cominciano a leggere è correlata allo sviluppo futuro del linguaggio.
  8. La lettura ad alta voce promuove momenti di ”attenzione comune” estremamente importanti per lo sviluppo della lettura.
  9. Lo stile della lettura, più della frequenza con cui si legge a un bambino, influenza fortemente lo sviluppo della literacy. I genitori di stato socio economico medio o medio alto usano maggiori interazioni durante la lettura; genitori di etnie diverse e di classe operaia focalizzano maggiormente l’attenzione sulla denominazione e la descrizione delle immagini. Tali differenze di stile nella lettura influiscono sullo sviluppo del linguaggio e delle competenze emergenti.
  10. Alcune ricerche hanno evidenziato come i genitori che avevano ricevuto il dono del libro durante i bilanci di salute riferivano di leggere libri ai loro bambini 4 volte di più e riferivano ancora che condividere un libro rientrava tra le attività preferite.
  11. In una ricerca molto ampia effettuata recentemente (2005) in 10 stati USA e in 19 siti dove era attivo il progetto Reach Out and Read (ROR) con il regalo del libro la implementazione di progetti di promozione alla lettura era associata ad un incremento della lettura ad alta voce da parte dei genitori. Gli autori della rassegna, che hanno una larga esperienza all’interno del progetto ROR, suggeriscono che i pediatri che non possono avere accesso a programmi di promozione della lettura con il dono del libro possono comunque promuovere la lettura ad alta voce spiegando ai genitori l’importanza di tale pratica e rinforzando il messaggio ai controlli successivi, anche con la dimostrazione delle modalità di lettura e della possibilità pratica di condividere un libro.
Il lavoro sottolinea l’importanza di effettuare un intervento precoce, coinvolgendo i genitori già a 6 mesi di vita. La precocità dell’intervento è la chiave per promuovere un contesto familiare orientato verso la promozione della literacy soprattutto in famiglie svantaggiate .

Le numerose evidenze prodotte dovrebbero indurre i pediatri primari a inserire la promozione della lettura ad alta voce nei bilanci di salute durante il primo anno di vita. Tuttavia già dai primi mesi, o ancora prima, durante gli incontri di preparazione alla nascita di un bambino, i nuovi genitori dovrebbero essere informati sulla possibilità di favorire lo sviluppo cognitivo e relazionale del proprio bambino con interventi semplici, divertenti e di dimostrata efficacia, come il rispondere alle vocalizzazioni, parlare durante le routine, cantare e raccontare. La promozione della lettura è uno strumento, che come altri, può contribuire a promuovere le competenze genitoriali e a rinforzare le interazione tra genitori e il bambino. In contesti svantaggiati questo intervento assume poi una valenza ancora più forte, come dimostrato da tutte le evidenze citate in questo lavoro.

La conoscenza da parte delle figure di accudimento delle tappe di sviluppo di un bambino, ne influenza i comportamenti . Se i genitori non conoscono la grande importanza che hanno le interazioni con il proprio bambino ai fini di uno sviluppo cognitivo e relazionale buono, o se non sono consapevoli di dover sostenere le capacità emergenti del bambino essi sono meno propensi a fornire stimolazioni appropriate e a comprendere l’importanza delle interazioni precoci. La medicina e l’assistenza sanitaria costituiscono uno dei fattori influenti sulla salute, e molti altri fattori dipendono dall’ampio spettro dicondizioni sociali ed economiche in cui vivono le persone . Gli interventi precoci verso i bisogni primari di un bambino: salute, nutrizione, sviluppo emotivo e intellettuale, mirati a famiglie svantaggiate, possono deviare il destino di un bambino le cui opportunità di sviluppo non sono le stesse di bambini più fortunati.